diretto da Pietro Longhi e Daniela Petruzzi
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Bellezza Orsini. La costruzione di una strega.
Rappresentazione Teatrale in occasione della Domenica di carta 2021
Domenica
di
carta
2021,
il
10
ottobre,
presso
la
Biblioteca
Alessandrina
dell’Archivio
di
Stato
di
Roma,
la
Compagnia
del
Centro
Teatrale
Artigiano
diretta
da
Pietro
Longhi
ha
organizzato
una
rappresentazione
teatrale
che
evidenzierà
la
figura
femminile,
Bellezza Orsini, protagonista nel Cinquecento di una vicenda drammatica.
Nel
1528
Bellezza
Orsini,
figlia
naturale
di
Pietro
Angelo
e
serva
degli
Orsini,
feudatari
di
Monterotondo,
accusata
di
stregoneria
in
seguito
alla
fama
pubblica
sui
suoi
malefici
con
le
erbe.
Processata
e
torturata
nella
Rocca
di
Fiano
Romano,
finì
per
cedere
alle
accuse
passando
da
una
decisa
difesa
dei
suoi
comportamenti
alla
descrizione
del
sabba
con
il
diavolo
attorno
all’albero
di
noce di Benevento.
Alla
condannata
viene
applicata
la
tortura
riservata
agli
uomini,
senza
le
attenuazioni
usuali
per
le
donne,
in
quanto
strega.
Al
settimo
tratto
di
corda
Bellezza
crolla
a
terra
e
confessa
di
essere
strega,
di
avere
insegnato
la
“stregoneria”
a
tantissime
persone
e di aver ammalato e guarito per denaro.
L’evento
ha
un
epilogo
tragico.
Il
notaio
stesso,
che
trascrive
il
verbale,
la
ritrova
riversa
a
terra
moribonda:
sgozzatasi
con
un
chiodo alla gola, pronunciò che, tentata dal diavolo, si era uccisa per scomparire dal mondo.
Introdotta
da
Michele
Di
Sivo,
la
storia
sarà
narrata
con
le
voci
di
Maria
Cristina
Gionta
e
Luca
Negroni
della
Compagnia
del
Centro Teatrale Artigiano
diretto da Pietro Longhi.
I
testi
sono
tratti
dal
volume
“Bellezza
Orsini.
La
costruzione
di
una
strega”
di
Michele
Di
Sivo.
La
drammaturgia
e
la
regia
sono
a cura di Silvio Giordani. Musica dal vivo di Emiliano Ottaviani. Costumi Sorelle Ferroni.
"Plautilla", percorso drammaturgico su Plautilla Bricci
l'Architettatrice
Archivio di Stato di Roma - Sala Alessandrina - 27 aprile 2022
Plautilla
Bricci,
figura
singolare
e
a
tratti
unica
nella
Roma
barocca
del
Seicento,
sarà
al
centro
di
un
percorso
drammaturgico
scritto
e
diretto
dal
Teatro
Manzoni
e
dal
Centro
Teatrale
Artigiano
in
programma
presso
l’Archivio
di
Stato
di
Roma
il
27
aprile
.
La
performance
teatrale
sarà
introdotta
da
Yuri
Primarosa
,
curatore
della
prima
mostra
interamente
dedicata
all’artista,
Plautilla
Bricci
pittrice
e
architettrice.
Una
rivoluzione
silenziosa
presso
la
Galleria
Corsini.
Formatasi
nella
bottega
del
padre
Giovanni,
in
una
società
a
carattere
fortemente
maschile,
la
giovane
Plautilla
Bricci
inizia
la
sua
carriera artistica nella cerchia romana del Cavalier d'Arpino.
Un
atto
notarile
del
1663,
relativo
ai
lavori
per
la
realizzazione
di
Villa
Benedetta
fuori
Porta
San
Pancrazio
sul
Gianicolo,
ci
restituisce
per
la
prima
volta
l'uso
della
parola
"
architettrice
",
riferito
proprio
a
Plautilla.
Tale
definizione
sancisce
l'autonomia
della
donna
nella
sua
attività
progettuale,
che
sino
ad
allora
era
rimasta
in
ombra e relegata a collaboratrice di più illustri architetti e pittori.
Plautilla
è
quindi
autrice
del
progetto
di
Villa
Benedetta,
detta
anche
il
Vascello
per
la
sua
pianta
articolata;
la
villa
era
stata
commissionata
dall'abate
Elpidio
Benedetti
,
amico
e
consigliere
del
cardinale
Mazzarino,
con
cui
la
Bricci
nel
tempo
aveva
intessuto
un
intenso sodalizio che le garantì un’indipendenza rarissima per una
donna
dell’epoca.
L'edificio
si
sviluppava
su
tre
piani
e
presentava
una
ricca
decorazione
interna:
una
delle
volte
del
piano
nobile
era
affrescata
con
"L'Aurora"
di
Pietro
da
Cortona.
Nel
1849
l'edificio
divenne
un
avamposto
delle
truppe
garibaldine
impegnate
contro
l'esercito francese, andando purtroppo distrutto.
Nel
fondo
dei
Trenta
Notai
capitolini
dell’'Archivio
di
Stato
di
Roma
sono
conservati
il
capitolato
e
sette
disegni
di
Villa
Benedetta,
probabilmente
i
primi
progetti
architettonici
tracciati
da
una
donna
a
essere
giunti
ai
nostri
giorni,
a
testimonianza
del
ruolo
di
direttrice
dei lavori svolto da Plautilla.
“Plautilla”,
diretta
da
Silvio
Giordani,
interpretata
da
Pietro
Longhi
e
Claudia
Ferri
con
musiche
dal
vivo
di
Emiliano
Ottaviani
e
Carla
Mulas González, verrà rappresentata presso la Sala Alessandrina il 27 aprile alle ore 16.
Venerdì 29 aprile ore 17.00 Via Monte Zebio 14, Roma
CENTRO TEATRALE ARTIGIANO presenta «URSULA HIRSCHMANN»
drammaturgia e regia di SILVIO GIORDANI
Da «Ventotene. Il viaggio di Ursula verso l’Europa» di Emanuela Lucchetti
e Gianpiero Chionna
con MARIA CRISTINA GIONTA, GIUSEPPE RENZO, EMILIANO OTTAVIANI
musiche dal vivo eseguite da LAURA MAZZON
Primo
appuntamento
della
nuova
iniziativa
al
Teatro
Manzoni
di
Roma:
la
serie
teatrale
“NASCOSTE.
Storie
perse
tra
le
pagine
del
tempo”
a
cura
di
MICHELE DI SIVO, EMANUELA LUCCHETTI E FABRIZIO OLIVERIO
Una
nuova
iniziativa
al
Teatro
Manzoni
di
Roma:
il
prossimo
29
aprile
alle
ore
17.00
prende
il
via
con
“Ursula
Hirschmann”
–
drammaturgia
e
regia
di
Silvio
Giordani
-
la
serie
teatrale
Nascoste.
Storie
perse
tra
le
pagine
del
tempo,
a
cura
di
Michele
Di
Sivo,
Emanuela
Lucchetti
e
Fabrizio
Oliverio.
“Nascoste”
sono
storie
spesso
dimenticate,
fatte
di
gesta
eroiche,
emancipazione
e
resistenza.
Vite
e
racconti
persi
tra
le
pieghe
del
tempo
in
attesa di qualcuno che li ascolti.
Vicende
che
approdano
a
teatro
per
presentarsi
allo
spettatore
in
una
veste
nuova
grazie
ad
un
percorso
drammaturgico
ed
all’incontro
del
Centro
Teatrale
Artigiano
di
Roma
con
il
Master
Esperto
in
Comunicazione
Storica
dell’Università
Roma
Tre.
Il
progetto
si
avvale
anche
della
collaborazione
dell’Associazione
E
io
ci
sto
che
opera
a
tutto
tondo
nel
campo
dell’arte
e
della
cultura.
La
rassegna
prevede
una
serie
di
incontri
che
saranno
proposti
nella
prossima
stagione
del
Teatro
Manzoni
e
vedranno
al
centro
figure
come
Margherita
Sarfatti,
Isabella
De’
Medici,
Giandante X, Bellezza Orsini, Pippa Bacca.
La
figura
di
Ursula
Hirschmann
e
la
nascita
del
Manifesto
di
Ventotene
saranno
al
centro
della
prima
“storia”,
in
programma
proprio
il
29
aprile
alle
ore
17.00
con
Maria
Cristina
Gionta,
Giuseppe
Renzo
ed
Emiliano
Ottaviani. Musiche dal vivo eseguite da Laura Mazzon.
Il
progetto
verrà
introdotto
dal
Professore
Michele
di
Sivo,
storico
e
insegnante
di
Archivistica
all’Università
degli
Studi
RomaTre.
A
seguire
si
terrà
una
breve
prefazione
alla
rappresentazione
teatrale
su
Ursula
Hirschmann
a
cura
di
Emanuela
Lucchetti,
comunicatrice
storica,
attualmente
partecipe
al
programma
di
approfondimento
storico
Passato
e
Presente,
condotto
da
Paolo
Mieli.
Al
termine
della
rappresentazione
teatrale
si
terrà
un
dibattito
con
il
pubblico
in
sala,
condotto
dalla
stessa
Emanuela
Lucchetti
e
Fabrizio
Oliverio,
archeologo ed esperto in comunicazione storica, televisiva e multimediale.
Festival delle Ville Vesuviane
Teatro Manzoni
Con
lo
spettacolo
"Bellezza
Orsini"
prodotto
dal
Centro
Teatrale
Artigiano
MARIA
CRISTINA
GIONTA
è
entrata
nella
terna
del
migliore
interprete, sezione monologhi, del premio LE MASCHERE DEL TEATRO ITALIANO.
Il 7 settembre 2023, con ripresa di RAI 1 si terrà la cerimonia di premiazione presso il TEATRO STABILE DI CATANIA.
7 settembre - Catania - Serata di gala per il Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2023
Si
terrà
il
7
settembre
alle
20,30,
a
piazza
Università
a
Catania,
con
diretta/differita
su
Raiuno
condotta
da
Tullio
Solenghi,
la
serata
finale
del
Premio
Le
Maschere
del
Teatro
Italiano
2023
organizzato
per
il
secondo
anno
dal
Teatro
Stabile
di
Catania.
Tredici
le
categorie
finaliste
e
due
i
Premi
speciali.
A
Gabriele
Lavia
(nella
foto)
attore,
regista
e
sceneggiatore
italiano
tra
i
più
acclamati,
che
l’anno
scorso
ha
compiuto
80
anni,
va
il
Premio
del
Presidente,
un
premio
dato
direttamente
dal
Presidente
della
Giuria,
Gianni
Letta;
mentre
ad
Annamaria
Granatello,
dal
2006
Presidente
e
Direttrice
del
Premio
Solinas,
il
Premio
Graziella
Lonardi
Buontempo
con
il
quale
viene
onorata
la
memoria
di
Graziella
Buontempo
mecenate napoletana, celebre collezionista e amante dell’arte contemporanea.
…segue articolo sul sito Cronaca Oggi Quotidiano
Le Maschere del Teatro Italiano 2023: ecco i vincitori
Robert
Carsen:
"Dobbiamo
fare
il
possibile
affinché
il
teatro
continui
a
vivere,
per
attirare
nuovo
pubblico
e
non
per
mantenere
in
vita
persone
che fanno sempre le stesse cose".
Tra
i
premi
non
assegnati
figura
quello
di
Maria
Cristina
Gionta
,
candidata
tra
i
Migliori
monologhi.
Il
suo
Bellezza
Orsini.
La
costruzione
di
una
strega
,
drammaturgia
e
regia
di
Silvio
Giordani,
molto
apprezzato
dalla
critica
non
è
riuscito
a
vincere
ma
come
da
lei
dichiarato, ha comunque fatto parte della terna finalista.
Per la Gionta comunque l’esperienza è stata positiva:
"Sono
contenta
nonostante
non
abbia
vinto
perché
si
è
comunque
creata
una
sinergia
tra
i
teatranti,
soprattutto
nella
mia
categoria
con
Elena
Arvigo
e
Ermanna
Montanari.
Ma
questo
accade
quando
condividi
le
emozioni.
La
scelta
di
organizzare
la
serata
in
piazza
e
di
portare
di
più
il
teatro
tra
la
gente,
l’ho
trovata
molto
positiva.
In
televisione
si
dovrebbe
parlare
di
più
di
teatro,
in
orari
meno
di
nicchia,
per
sensibilizzare
di
più
le
persone
allo
spettacolo
dal
vivo.
Perché
lo
spettacolo
va
visto
a
teatro,
è
unico
e
irripetibile
ogni
volta.
Questa
è
l’identità
fortissima del teatro.’"
…segue articolo sul sito Teatro.it